Le immagini
Tre reportage, realizzati fra il 1956 e il 1961 e apparsi al tempo su diversi settimanali, restituiscono momenti di vita di Elsa Morante, ci riportano nella quotidianità della scrittrice e rievocano la sua storia, in un viaggio nella memoria che la Morante compie ritornando nei luoghi dell'infanzia al Testaccio, nella sua casa materna, nella chiesa dove fu battezzata, nei vicoli dei suoi giochi di bambina. Sono gli anni '60 e anche gli scrittori romani, insieme a divi e politici, sono diventati personaggi da rotocalco. I giornali ne seguono le vicende personali oltre che letterarie, i paparazzi li sorprendono nei caffè di via Veneto, i freelance, amanti della photographie humaniste, li ritraggono durante i loro sodalizi. Si impone una nuova iconografia, che abbandona lo stile aulico della ritrattistica di studio d'anteguerra di Ghergo e Ghitta Carell, per abbracciare le nuove tendenze del realismo che segnano la seconda metà del '900, non solo nella fotografia sociale, ma anche in quella di moda e di spettacolo. Di essa sono espressione queste immagini.
Uomo colto e raffinato, Garolla, che ha già creato un nuovo stile nel ritratto di moda, fotografando le modelle come passanti per le strade e gli stilisti intenti al lavoro di "sarti" nei loro atelier, riesce ad interpretare e a raccontare una donna di cui è caro amico, ritraendola in pose ed espressioni spontanee che la avvicinano e svelano al suo lettore, passato e presente, in una singolare quanto significativa sintonia con la poetica dei suoi romanzi.

  Biografia di Federico Garolla
Giornalista di penna nella sua città natale, Napoli, Federico Garolla passa alla fotografia spinto dalla fortuna incontrata dal rotocalco nel primo dopoguerra, specializzandosi negli scatti di moda e delle personalità dello spettacolo tanto ricercati dai giornali del tempo. Chiamato nel 1949 a Milano all'Europeo dal direttore Arrigo Benedetti, lavora negli anni seguenti per i maggiori settimanali italiani e per rotocalchi stranieri come Paris Match, Colliers, Stern e National Geographic. Nel 1951 è inviato di Epoca, poi de Le Ore. Accanto alle fotografie di dive e indossatrici, di personaggi del mondo della cultura e dell'arte della Roma anni '50 e '60, realizza reportage di documentazione sociale, con cui dimostra di inserirsi con sensibilità nella migliore tradizione del realismo del dopoguerra. Nel 1957 gli viene affidata l'organizzazione e la direzione del servizio fotografico dell'agenzia giornalistica Italia. Poi, nel corso degli anni '60, quando il mondo ritratto dai suoi scatti inizia a scomparire per lasciare spazio ai nuovi protagonisti dell'Italia del boom economico, allenta la sua attività di fotografo. Nel 1976 realizza una serie di documentari per la Rai; nel 1980 fonda, insieme a Mario Monti, una casa editrice di guide ai musei italiani. Infine torna a guardare al suo archivio, scoprendovi una testimonianza preziosa di un pezzo di storia italiana. Ne nascono un importante lavoro di catalogazione delle immagini, il volume Volti alla moda (2005) e una monografia edita da Bolis (in corso di pubblicazione), che restituiscono alla fotografia italiana un autore troppo a lungo dimenticato.
 

Rassegna Stampa

 
 
 
 

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